Quando a consegnare la spesa è un robot
Nell’era dell’automazione e della robotica era solo una questione di tempo prima che qualcuno decidesse di automatizzare non solo le fasi della catena produttiva ma anche la consegna a domicilio.
Si è sentito parlare dei droni di Amazon (che ha persino ottenuto una licenza per costruire sedi logistiche aeree completamente prive di equipaggio), ma sul mercato americano si affaccia un nuovo interessante esperimento.
Si tratta della partnership tra Kroger, la più grande catena di supermercati negli Stati Uniti, e Nuro, una startup produttrice di automobili automatizzate, creata da due ingegneri ex-Google.
Fondata da Bernard Kroger nel 1883 a Cincinnati (Ohio), Kroger Co. ha riportato 109,830 miliardi di dollari americani per vendite nell’anno fiscale 2015, posizionandosi al primo posto tra le catene di negozi alimentari e al secondo posto tra le catene al dettaglio per fatturato degli Stati Uniti e del mondo.
La partnership consiste nel lancio di servizio di consegne locali tramite macchine autonome, i veicoli R1 di Nuro.
Il gigante della vendita al dettaglio spera in questo modo di risolvere il problema della “consegna dell’ultimo miglio”, e per farlo si avvale del sistema di ordini online ClickList e della app di Nuro.
Il progetto pilota
La prima fase del progetto consiste in un test pilota: consegne a domicilio per un unico negozio Fry’s Food and Drug, di proprietà della Kroger, nella città di Scottsdale, Arizona.
I clienti possono scegliere di farsi recapitare la spesa il giorno dopo o il giorno stesso ordinando online o tramite l’app. Gli ordini non prevedono un minimo di acquisto, ma vi è un costo di consegna fisso di $5.95.
Per quanto il progetto pilota venga svolto in un solo punto vendita, Kroger possiede circa 2.800 negozi in tutti gli Stati Uniti, il che costituisce per Nuro un’ottima opportunità di raggiungere potenzialmente ogni angolo d’America.
Kroger offre già servizi di consegna a domicilio a circa il 75% dei suoi clienti, ma grazie alle macchine automatizzate di Nuro potrebbe facilmente raggiungere quel restante 25%.
“Vogliamo poterci essere per ogni nostro cliente” ha detto Yael Cosset, Chief Digital Officer di Kroger.
Ovviamente ci saranno delle differenze anche per quanto riguarda l’esperienza del consumatore: mentre fino a oggi i clienti di Kroger sono stati abituati a ricevere la spesa alla porta di casa, per raggiungere i veicoli di Nuro dovranno spingersi fino al marciapiede.
Siamo orgogliosi di contribuire a tradurre la nostra visione del commercio locale in un servizio concreto e accessibile, che i residenti di Scottsdale possono iniziare ad usare immediatamente Il nostro obiettivo è di risparmiare tempo umano, operare in modo sicuro e imparare a migliorare sempre più l’esperienza del cliente
– afferma Dave Ferguson, CEO di Nuro –
Lo scopo di Nuro è sviluppare le macchine auto-guidanti al punto da effettuare consegne a domicilio di ogni tipo: dalla spesa di generi alimentari al ritiro degli indumenti dalla lavanderia, ma anche invio di oggetti tra amici o consegna di piccoli mobili.
Il tutto all’interno dei confini locali di una città e nei limiti di spazio richiesti dal veicolo: due scompartimenti che per il momento riescono a ospitare massimo 12 borse della spesa.
Il paradiso delle auto autonome
Ci si potrebbe chiedere perché Kroger e Nuro abbiano scelto proprio Scottsdale tra tutte le città americane. Cittadina di circa 240.000 abitanti, Scottsdale viene considerata da molti come il cuore della movida della vicina Phoenix per i suoi numerosi centri commerciali e night club.
Una cittadina quindi senza il traffico dei grandi centri metropolitani degli USA ma con un fiorente commercio locale, l’ambiente ideale per sperimentare consegne a domicilio effettuate con macchine autonome senza guidatore.
I motivi però non sono solo demografici, ma anche politici.
Era il gennaio 2015 e Phoenix stava per ospitare l’importante evento sportivo del Super Bowl. Migliaia di persone affollavano la città, molte in cerca di passaggi, quando l’allora appena nominato Governatore dell’Arizona Doug Ducey scoprì il piano di un regolatore locale per arrestare i guidatori illegali di Lyft e Uber.
Infuriato, il nuovo governatore licenziò il regolatore, sciolse la commissione che si era occupata di questa politica e in tre mesi legalizzò il ride-sharing.
Il suo obiettivo? Attrarre investimenti in Arizona e “aprirla al business”. Da allora l’Arizona è diventato un centro ideale per le aziende come Nuro che vogliono sperimentare nuove idee legate al trasporto automobilistico.
In un tentativo di deviare gli investimenti dalla vicina California, il Governatore Ducey ha aperto le porte dell’Arizona alle macchine a guida autonoma.
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