Emissioni CO2: come ridurle e risparmiare sulla benzina

Emissioni CO2: come ridurle e risparmiare sulla benzina

Il 97% dell’energia usata dal settore Trasporti & Logistica su gomma nel mondo proviene dall’uso di carburanti derivati dal petrolio. Un dato preoccupante, perché negli ultimi 15 anni il consumo energetico di questo settore è aumentato di oltre il 50%, portando di conseguenza a un incremento della domanda mondiale di petrolio del 35%. Unendo questi dati all’impatto ambientale della benzina in termini di emissioni CO2 e al costo sempre maggiore del carburante, risulta chiaro che è necessario trovare soluzioni per ridurre il consumo di benzina del settore dei trasporti merce. Gli accorgimenti e le strategie che possono essere adottate sono molteplici, sfruttano i più moderni avanzamenti tecnologici e richiedono buon senso.

Ma quali sono le principali tecniche utilizzate oggi?

Ottimizzazione della rotta

Uno dei modi più ovvi per risparmiare carburante e ridurre l’emissioni CO2, è ottimizzare le rotte di consegna. Unità GPS possono aiutare i guidatori a cercare le strade più brevi, evitare il traffico e mantengono sotto costante tracciamento satellitare ogni singolo veicolo. Negli Stati Uniti circa il 76% – 95% dei veicoli che trasportano merci a lungo raggio possiede un sistema GPS o altra tecnologia simile. Un altro vantaggio di questi sistemi? Considerando il risparmio per km percorso, il costo del sistema GPS viene ammortizzato velocemente. I sistemi GPS e GIS (Geographic information systems) sono particolarmente utili nelle città, dove possono far risparmiare tempo e carburante fino al 10% dei valori medi. Sono molte le aziende internazionali di logistica e trasporti che fanno affidamento su complessi software di tracciamento GPS. UPS ad esempio si affida ad Orion, un software che grazie ad un algoritmo permette all’azienda di ridurre il chilometraggio globale di circa 100 milioni di miglia ogni anno. Il suo segreto sembra fantascienza: i camion UPS non girano mai a sinistra. Orion infatti calcola il percorso in modo da evitare la svolta a sinistra, che nei paesi con guida sulla destra viene considerata una perdita di tempo e un rischio inutile.

gps-camion-metano-co2Addestramento specializzato dei guidatori e sistemi di monitoraggio dei consumi

Tra le misure operative più vantaggiose dal punto di vista economico ci sono l’addestramento dei guidatori e l’uso di strumenti che monitorano i consumi. Queste misure sono particolarmente vantaggiose perché tendono a ripagare l’investimento iniziale in meno di due anni, garantendo poi risparmi a lunga durata. I guidatori vengono incentivati a risparmiare benzina tramite un programma di bonus che li premia quando riescono a ridurre i propri consumi. Nel far ciò, i guidatori sono aiutati da strumenti che tengono monitorati i consumi di energia e suggeriscono modifiche nella guida per ottimizzare le spese. Questi programmi sono particolarmente efficaci nei viaggi a lungo raggio, permettendo di ridurre benzina ed emissioni CO2 fino al 9%, ma funzionano bene anche nelle operazioni urbane, dove fanno risparmiare il 5% del carburante.

Migliore utilizzo del veicolo

Chi si occupa di logistica lo sa: inviare un camion o un container pieno di merci è come risolvere un elaborato puzzle di incastri. Si cerca di riempire lo spazio a disposizione fino alla sua massima capacità in modo da risparmiare su eventuali viaggi successivi. Tuttavia, non è solo il volume delle merci che conta, ma anche il loro peso. Quando i camion non vengono utilizzati a pieno carico, si perde l’opportunità di sfruttarne il vero potenziale di trasporto. Per questo esistono sistemi di ottimizzazione interni ed esterni alla logistica (per esempio tra aziende diverse) che permettono una riorganizzazione dei trasporti in modo da massimizzare il carico dei camion, sia in termini volumetrici che di peso. Questo tipo di migliorie si possono raggiungere monitorando la raccolta e la distribuzione delle merci in modo più accurato e sistematico, attraverso l’utilizzo di sistemi di tracciamento e software specifici installati sul mezzo.  Anche la collaborazione tra aziende tramite piattaforme online può diminuire i costi di trasporto e le emissioni CO2 ma richiede un notevole sforzo collaborativo da parte delle aziende coinvolte.

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Backhauling

Il backhauling è una modalità specifica di ottimizzazione dell’uso dei veicoli che consiste nel consegnare merce anche durante il viaggio di ritorno. Evitando che il veicolo si sposti senza cargo, è possibile ridurre il numero dei viaggi e quindi il consumo di benzina e l’emissioni CO2. Secondo alcune stime, circa il 25-30% dei viaggi a lungo raggio negli Stati Uniti e in Europa sono senza cargo. Per poter migliorare questi dati bisogna garantire un maggior lasso temporale tra la consegna del primo cargo e la raccolta di quello successivo, in modo da permettere all’azienda di organizzare il trasporto di ritorno. Non solo, la vera sfida è “umana”: perché il backhauling funzioni, l’azienda deve accettare di collaborare con i propri competitor, e questo richiede una nuova mentalità più collaborativa. Secondo il professore Richard Wilding di Cranfield “Bisogna tener presente che una delle questioni più importanti cui va incontro il settore 3PL è incoraggiare le imprese ad accordarsi sulle disposizioni per i percorsi allungati e essere disposte ad entrare in quella che noi chiamiamo una ‘co-competizione’, cioè la collaborazione con un competitore”. Esistono per fortuna degli esempi positivi. Due società che hanno superato con successo l’ostacolo psicologico di lavorare con i propri competitori sono Nestlé e United Biscuits. Dopo essersi incontrati durante un evento organizzato proprio per creare questo tipo di sinergie, i due colossi hanno scoperto che le loro operazioni e processi di logistica rappresentavano un buon accoppiamento e hanno quindi deciso di limitare la competitività ai supermercati e collaborare nel settore della logistica. Il risultato? Un risparmio annuale di oltre 280.000 km di viaggi su strada e circa 95.000 l di diesel all’anno.

Platooning

 

platooning-emissioni-co2Tra le innovazioni più promettenti spicca il platooning. Questo termine indica una serie di camion che seguono un camion leader muovendosi dietro di lui in fila indiana, tutti equipaggiati con sistemi di supporto alla guida di ultima generazione. Questo gruppo di camion forma un “plotone” – da cui il termine platooning – che è guidato da tecnologie CAV (smart vehicle communication and automation). Cosa significa concretamente? Significa che i camion comunicano tra di loro e copiano il comportamento del primo camion della fila. Per esempio, se il primo camion frena, anche quelli dietro di lui freneranno immediatamente, senza alcun ritardo causato dai tempi di reazione che avrebbe un essere umano. Questo si traduce in maggiore sicurezza per tutti. Non solo, i camion viaggiano l’uno vicino all’altro ad una velocità costante, che riduce la resistenza dell’aria e quindi il consumo di carburante. Secondo una ricerca, 3 camion che viaggiano in platooning a 80 km/h possono risparmiare tra il 5% e il 15% di benzina (dove la variazione dipende dalla distanza tra i camion che va dai 4 ai 20 metri). I primi esperimenti di platooning furono condotti in Giappone nel 2008, ma oggi la ricerca viene portata avanti sia in Europa che negli Stati Uniti per cercare di risolvere i limiti di questa tecnica. Infatti, nonostante si disponga di avanzate tecnologie di guida autonoma o assistita, il potenziale del platooning è limitato dalle caratteristiche e dalla qualità delle strade, dal tipo di missione della flotta, dalle condizioni atmosferiche e da altri fattori.

Quale di queste opzioni secondo voi si rivelerà vincente nel lungo periodo? Parliamone

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