Metano: ecco perchè la GDO lo sceglie

Metano: ecco perchè la GDO lo sceglie

Ad oggi, sono tante le risorse naturali che iniziano a scarseggiare preoccupando economisti e cittadini, primo di tutti il petrolio. Non è questo il caso però del metano, una risorsa di cui esistono depositi in abbondanza. Meno inquinante e meno caro del petrolio, il metano, o gas naturale, sembra essere una buona alternativa alla benzina per automobili, camion e navi. Ad oggi nel mondo esistono circa 24 milioni di veicoli alimentati a metano, un numero apparentemente alto, ma che se messo a confronto con il numero di automobili in circolazione alimentate a benzina (più di un miliardo!) dimostra quanto ancora si possa investire in questa fonte di energia alternativa e sostenibile.

Come funziona un veicolo alimentato a metano?

Il motore del veicolo, come il motore a diesel o benzina, funziona per combustione interna, che può avvenire con due tipologie di carburante derivanti dal metano: gas naturale compresso (GNC) e gas naturale liquefatto (GNL). Il primo, più comune, viene consegnato alle stazioni di rifornimento tramite sistemi di tubi e viene compresso prima di essere pompato in appositi serbatoi. Il secondo invece è il gas naturale in forma liquida, che si ottiene portando il gas ad una temperatura di -162 gradi. Con questo procedimento, il gas naturale arriva ad avere un peso specifico (e quindi un volume) 600 volte inferiore alla propria forma gassosa, permettendo stoccaggio e trasporto di quantità molto superiori. Il GNL è quindi particolarmente adatto al trasporto merci, applicazione fino ad oggi limitata per l’eccessivo peso e ingombro delle bombole necessarie a stoccare il gas e per la scarsa autonomia.  Con questa tecnologia è invece possibile trasportare fino a 600kg di combustibile, che garantiscono un’autonomia di ben 1500 chilometri.

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Un altro combustibile alternativo alla benzina è il gas naturale rinnovabile, o biometano, cioè un tipo di metano ottenuto dalla decomposizione dei materiali organici dei rifiuti riciclabili provenienti da discariche, scarti di cibo e dall’agricoltura. Secondo l’agenzia di protezione ambientale americana, i vantaggi di questo carburante sono notevoli: emissioni di gas a effetto serra ridotte di circa il 70% ed emissioni di ossido di azoto ridotte del 90%. “Il biogas fatto bene – sostengono gli esperti – prodotto nel rispetto della biodiversità e dell’uso dei suoli agricoli, può rivestire un ruolo fondamentale sul fronte della lotta al mutamento climatico. Inoltre è una grande opportunità per rendere più sostenibile il sistema dei trasporti, per ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la gestione dei rifiuti, senza contare lo sviluppo di occupazione”.

Il metano nel settore del trasporto merci

È proprio a causa dei numerosi vantaggi che il metano e il biogas offrono per il trasporto di veicoli pesanti che un numero crescente di retailer della grande distribuzione e di aziende di logistica e trasporti nel mondo stanno convertendo la propria flotta. Tra questi vi sono giganti della grande distribuzione inglese come Sainsbury’s, Asda, Waitrose (John Lewis) e Argos e poi aziende di trasporti globali quali DHL, FedEx e UPS.

La catena di supermercati Waitrose, ad esempio, ha introdotto a inizio 2018 una flotta di camion a biometano con autonomia fino a 800 chilometri. Ogni nuovo camion costa circa 50% in più rispetto ai tradizionali camion che funzionano a benzina, ma l’investimento iniziale verrà ripagato in 2-3 anni grazie a risparmi sul carburante di circa €15.000-€20.500 all’anno. Considerando che questi veicoli continueranno ad operare per almeno altri 5 anni, garantiranno all’azienda inglese un risparmio complessivo di €80.000- €106.000 (in base alle effettive distanze coperte). Inoltre, ogni camion produce 100 tonnellate metriche di CO2 all’anno in meno rispetto ad un camion equivalente a benzina. Justin Laney, General Manager of Transport per John Lewis (che incorpora Waitrose) ha affermato: “Il nostro business si impegna ad aiutare l’ambiente e il biometano porta benefici ecologici significativi. È meno rumoroso e con ogni camion a lungo raggio che passa dalla benzina al biometano riduciamo le emissioni di CO2 in quantità equivalente a togliere 70 automobili dalla strada. Per questo abbiamo in programma di convertire al biometano ancora più camion della nostra flotta in futuro”.

Esempi virtuosi vicini a noi.

Più vicino a noi è il caso della Lidl Svizzera, che ha da poco fatto il primo passo per bandire i motori diesel nella logistica nazionale e convertire la flotta al GNL. Secondo i dati di Lidl, i veicoli a GNL emettono il 10-15% in meno di CO2, il 35% in meno di ossidi di azoto, il 50% in meno di rumore e il 95% in meno di polveri sottili rispetto ai veicoli a diesel. Per attuare questa piccola rivoluzione, Lidl Svizzera ha dovuto pensare sia a creare la prima infrastruttura di rifornimento in Svizzera, sia i primi veicoli GNL. «Nei primi sei mesi del 2019 metteremo in servizio le prime stazioni di rifornimento e i primi veicoli GNL. Veicoli di questo tipo risultano più green e più silenziosi rispetto ai veicoli diesel e ci danno la possibilità di fare subito qualcosa per il nostro ambiente. Nell’attesa che maturino delle tecnologie per una logistica senza combustibili fossili, non vogliamo rimanere con le mani in mano, bensì servirci della tecnologia attualmente più sensata e promuoverla», afferma Alessandro Wolf, Chief Operating Officer di Lidl Svizzera.

Il Bel Paese alla guida del metano.

L’Italia spicca alla guida dell’Europa e del mondo per numero di stazioni di rifornimento di gas naturale presenti nel suo territorio. Infatti, l’Italia si distingue come unico paese europeo tra le prime 10 nazioni al mondo con più stazioni di rifornimento di gas naturale. Non solo, il nostro Paese mostra anche un trend in crescita, in quanto il numero di stazioni di rifornimento è aumentato da 700 a 1219 tra il 2008 e il 2018, una crescita importante del 74%.

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